27 luglio 2007

e a culo tutto il resto!


ricevo da Occhiobuio e rapidissimamente posto e sentitamente ringrazio

Non ho mai parlato di questa cosa qui che è il partito democratico. Il fatto è che sulla questione ho una posizione così intimamente contraddittoria che fatico davvero a mettere a fuoco i miei pensieri con almeno un po' di quella chiarezza e distinzione che un discorso che voglia dire qualcosa dovrebbe avere.

Il partito democratico è la cosa alla quale ho più o meno sempre guardato. E', insomma, il luogo politico a cui ho più o meno sempre pensato. Ebbene, il partito democratico che sembra nascere adesso è più o meno il contrario di quello a cui avevo perlopiù pensato. Il partito democratico(questo) nasce dall'unione delle due grandi tradizioni che nelle mie adolescenziali speranze il partito democratico avrebbe dovuto fare fuori:la tradizione democratico cristiana e quella comunista. Non sono mai stato democratico cristiano, non sono mai stato comunista, ho sempre pensato chel'anomalia di questo paese fosse la potenza di queste due grandi tradizioni ognuna a suo modo clericale e ora dovrei applaudire ed entusiasmarmi per il fatto che si mettono insieme per costruire la grande famiglia dentro la quale anch'io, che sono sempre fuggito (non senza talora pagarne anche qualche piccolo prezzo) dovrei ora trovare posto e ospitalità. In qualche modo, mi si dirà, il partito democratico è di fatto il superamento di quelle tradizioni. Ora, anche ammesso e niente affatto concesso che questo sia, si tratterebbe comunque di un superamento per così dire tutto interno, di un superamento in cui ex democristiani ed ex comunisti si riconoscono in quanto non più democristiani e non più comunisti e dicono di essere quello che non sono mai stati.

Veltroni sarà il segretario del PD. E io credo che sia giusto. E' l'unico uomo politico che nasce da quelle tradizioni che è in grado di far valere la sua personalità anche al di fuori dei suoi gruppi di riferimento, l'unico capace di guardare forse un po' fuori dalla finestra e dire qualcosa che possa avere almeno minimamente a che fare con una qualche forma di calore e passione. Eppure, detto questo, se mi chiedessero di firmare per Veltroni, davvero no. Sarebbe un po' come dire, per me, che siccome Bonolis è bravo, Bonolis è la televisione che desidero. No, davvero.Dovessi dire, e non mi venisse troppo da ridere nel dirlo, direi che a me piace Letta. Sì, Enrico Letta. E' giovane senza essere troppo giovanilista,è pragmatico, è intelligente, non la mena troppo. E tuttavia… che senso ha? Mi metto a fare il tifo per Letta, adesso?

Per tutto questo e sostenuto dalla contraddizione dentro cui consapevolmente mi muovo, non posso non aderire all'appello di CabaretVoltaire. Marco alla guida del PD sarebbe davvero una sciagura, manderebbe splendidamente all'aria tutto, probabilmente garantendo a qualsiasi antagonista di vincere solo lasciandolo intorcolarsi dentro le sue meravigliose folate di fumo dove trovano ospitalità quelle parole(amore, verità, morte, vita, fede, speranza, dolore) che nessun politico tranne lui può permettersi di usare senza apparire ridicolo o in malafede. E tuttavia la candidatura di Marco non è solo il gesto dadaista,surrealista e situazionista (mah!) che dice CabaretVoltaire. Per quanto creda sempre meno ai gesti che hanno evidentemente un mero valore di testimonianza, credo che il faccione stralunato e felice di Marco imponga comunque la necessità di pensare che se mai un partito democratico serio un giorno in questo paese ci sarà, non potrà non porsi sulla scia di quelle forme magari caotiche e talvolta indigeribili che sono quelle che trovano rappresentazione dentro la storia liberale, libertaria, socialista e radicale che è sempre stata la storia minore spesso derisa, dileggiata e attaccata e destinata ad essere riconosciuta nel suo valore spesso per le stesse cose per le quali era stata dileggiata, derisa e attaccata, sempre dopo.
Si vada dunque a firmare per Marco.
E a culo tutto il resto!

12 commenti:

Anonimo ha detto...

Il pensierio di occhiobuio è esattamente il mio.

Compreso ovviamente il "..a culo tutto il rresto" che rappresentea da sola una risposta esauriente ad ogni possibile obiezione.

Da radicale pannelliano mi chiedo però: va bene il concetto della doppia tessera ma se la regola dice che non devi essere di un altro partito per rappresentare il PD come la mettiamo? Che speranze ci sono mai al di là del sempre splendido gesto e dell'amato faccione?

Anonimo ha detto...

Capezzone si e' staccato da Pannella e sta cercando di fare realmente qualcosa(decidere.net), Pannella con i suoi scioperi della sete non ha concluso nulla.

Anonimo ha detto...

Per onanrecords e Scimmia Artica: Ho appena ascoltato l'intervento di Emma Bonino al comitato nazionale straordinario e contiene le risposte a tutti e due, non appena possibile posterò il link...

Anonimo ha detto...

Bene.

Segnalo anche questo interessante articolo sulla posizione di Chiamparino a riguardo apparso sul Corriere di ieri:

http://www.corriere.it/edicola/index.jsp?path=PRIMA_PAGINA&doc=SETTEGIORNI

Anonimo ha detto...

Niente. purtroppo non funziona più. Comunque Chiamparino spiegava l'importanza di accettare Pannella, del confronto indispensabile che ne nascerebbe, che è un segnale di chiara appartenenza di Pannella alla sinistra e che forse sarebbe stato il trampolino per Emma.

accento svedese ha detto...

Assolutamente necessario il PD, ma dovrà essere cosa assolutamente nuova e non dovrà essere la fusione di due partiti, altrimenti non ha senso. Ben venga Pannella, quindi.
La vera anomalia è che in Italia c'è una destra improponibile, che si spaccia per liberale senza esserlo minimamente. E' ovvio che con una destra del genere poi ex DC ed ex PCI finiscano per unirsi. Se solo avessimo una destra di stampo europeo non si metterebbero mai insieme. :D

goodnight ha detto...

Anche la DC era così "per colpa dei comunisti" che erano cosà.

Anonimo ha detto...

@goodnight: è una domanda o un'opinione?

goodnight ha detto...

una considerazione: quella era la scusa di allora, buona per tutte le occasioni.
Penso a quello che dice Federico e spero che alla formazione e ai destini del PD non debba davvero servire la scusa di una destra ingannevole e inaffidabile...

ciao

un saluto a CabaretVoltaire scoperto in ritardo, solo oggi ....

Anonimo ha detto...

E di Adinolfi che ne pensate?? Folklore di noi sfigatoni del '70 o qualcosa di più serio?

Anonimo ha detto...

Mi incuriosisce l'opinione del titolare di Cabaret Voltair ma io intanto su Adinolfi propendo per il folklore di noi sfigatoni anni '70 con un po' di salsa "blogger".

goodnight ha detto...

Il signore che propugna un’avvento di democrazia diretta grazie al web? Non sapendo chi sia, resto sul suo campo, cioè internet. E mi affido alla rete per conoscerne il curriculum. Leggo su Wikipedia, che dovrebbe essere la sua enciclopedia di riferimento, che firma per l’Avvenire. Leggo che, sebbene nato nel ‘71, ha fatto in tempo a militare per la DC. Un buon esordio. A sensazione un giovane, che mi sa di vecchio. Per fortuna, facendo parte della generazione “O”, non ho l’età per votarlo.
Aggiungo che, con una faccia così simpatica, dovrà trovare dei buoni argomenti quando sarà il momento di raccontare che il pane è finito. Perchè prima o poi qualcuno dovrà dirlo e fra tante cose che sforna il web, purtroppo, mancano le brioches.

Chiedo lumi.