30 luglio 2007

fear and desire



Beh, ci teniamo al Partito Democratico! ma quale? Sappiamo già che sarà quello di Walter Veltroni, sappiamo già che sarà quello di Rosy Bindi e Francesco Rutelli, temo potrà essere anche quello della Binetti, sarà il compimento - fuori tempo massimo - del compromesso storico e non avrà alcuno dei tratti che Occhiobuio, Onanrecords e molti altri, immaginano patrimonio di un Partito Democratico dei sogni im/possibili. Solo che sarà la realtà politica che identificherà l'elettorato di centrosinistra nei prossimi decenni, e questo è un bel problema... e se pensiamo che i temi bioetici saranno al centro delle discussioni e delle leggi che andranno ad incidere nella vita, nel dolore e nelle speranze di tutti noi, beh io un po' di paura ce l'ho...

27 luglio 2007

e a culo tutto il resto!


ricevo da Occhiobuio e rapidissimamente posto e sentitamente ringrazio

Non ho mai parlato di questa cosa qui che è il partito democratico. Il fatto è che sulla questione ho una posizione così intimamente contraddittoria che fatico davvero a mettere a fuoco i miei pensieri con almeno un po' di quella chiarezza e distinzione che un discorso che voglia dire qualcosa dovrebbe avere.

Il partito democratico è la cosa alla quale ho più o meno sempre guardato. E', insomma, il luogo politico a cui ho più o meno sempre pensato. Ebbene, il partito democratico che sembra nascere adesso è più o meno il contrario di quello a cui avevo perlopiù pensato. Il partito democratico(questo) nasce dall'unione delle due grandi tradizioni che nelle mie adolescenziali speranze il partito democratico avrebbe dovuto fare fuori:la tradizione democratico cristiana e quella comunista. Non sono mai stato democratico cristiano, non sono mai stato comunista, ho sempre pensato chel'anomalia di questo paese fosse la potenza di queste due grandi tradizioni ognuna a suo modo clericale e ora dovrei applaudire ed entusiasmarmi per il fatto che si mettono insieme per costruire la grande famiglia dentro la quale anch'io, che sono sempre fuggito (non senza talora pagarne anche qualche piccolo prezzo) dovrei ora trovare posto e ospitalità. In qualche modo, mi si dirà, il partito democratico è di fatto il superamento di quelle tradizioni. Ora, anche ammesso e niente affatto concesso che questo sia, si tratterebbe comunque di un superamento per così dire tutto interno, di un superamento in cui ex democristiani ed ex comunisti si riconoscono in quanto non più democristiani e non più comunisti e dicono di essere quello che non sono mai stati.

Veltroni sarà il segretario del PD. E io credo che sia giusto. E' l'unico uomo politico che nasce da quelle tradizioni che è in grado di far valere la sua personalità anche al di fuori dei suoi gruppi di riferimento, l'unico capace di guardare forse un po' fuori dalla finestra e dire qualcosa che possa avere almeno minimamente a che fare con una qualche forma di calore e passione. Eppure, detto questo, se mi chiedessero di firmare per Veltroni, davvero no. Sarebbe un po' come dire, per me, che siccome Bonolis è bravo, Bonolis è la televisione che desidero. No, davvero.Dovessi dire, e non mi venisse troppo da ridere nel dirlo, direi che a me piace Letta. Sì, Enrico Letta. E' giovane senza essere troppo giovanilista,è pragmatico, è intelligente, non la mena troppo. E tuttavia… che senso ha? Mi metto a fare il tifo per Letta, adesso?

Per tutto questo e sostenuto dalla contraddizione dentro cui consapevolmente mi muovo, non posso non aderire all'appello di CabaretVoltaire. Marco alla guida del PD sarebbe davvero una sciagura, manderebbe splendidamente all'aria tutto, probabilmente garantendo a qualsiasi antagonista di vincere solo lasciandolo intorcolarsi dentro le sue meravigliose folate di fumo dove trovano ospitalità quelle parole(amore, verità, morte, vita, fede, speranza, dolore) che nessun politico tranne lui può permettersi di usare senza apparire ridicolo o in malafede. E tuttavia la candidatura di Marco non è solo il gesto dadaista,surrealista e situazionista (mah!) che dice CabaretVoltaire. Per quanto creda sempre meno ai gesti che hanno evidentemente un mero valore di testimonianza, credo che il faccione stralunato e felice di Marco imponga comunque la necessità di pensare che se mai un partito democratico serio un giorno in questo paese ci sarà, non potrà non porsi sulla scia di quelle forme magari caotiche e talvolta indigeribili che sono quelle che trovano rappresentazione dentro la storia liberale, libertaria, socialista e radicale che è sempre stata la storia minore spesso derisa, dileggiata e attaccata e destinata ad essere riconosciuta nel suo valore spesso per le stesse cose per le quali era stata dileggiata, derisa e attaccata, sempre dopo.
Si vada dunque a firmare per Marco.
E a culo tutto il resto!

26 luglio 2007

Super Marco!


Dopo aver letto le prese di posizione dei vari uffici "tecnico amministrativo del pd", delle burocrazie che sanno già di partitocrazia corridoi e riunioni, di "probi viri" autonominatisi tali, di politik buro d'antan, insomma d'imbecillità anti liberali a antidemocratiche, Cabaret Voltaire appoggia la candidatura di Marco Pannella alle primarie del Partito Democratico. Non solo, Cabaret Voltaire desidera la vittoria del vecchio rompicoglioni arrogante logorroico fumatissimo Marco. Perchè ciò accada gli elettori del futuro PD dovranno avere uno scatto d'orgoglio d'impronta surrealista, dadaista, situazionista. Lo so che non accadrà, e che se Marco dovesse mai riuscire a partecipare alle primarie otterrà il consueto 1/2 per cento, e che sarà a mala pena tollerato nella kermesse progressista, ma volete mettere anche solo tentare il possibile contro il probabile?

24 luglio 2007

delitto di Stato

Giovanni Nuvoli è morto sotto sedazione dopo otto giorni di sospensione di cibo e acqua, due dei quali passati pienamente vigile e capace di intendere e di volere. Aveva accanto la moglie Maddalena costretta a vegliare il corpo già inerte del marito in attesa che si prosciugasse e morisse nella clandestinità a lei e a noi imposta.

Giovanni Nuvoli è morto in un modo indegno - come nemmeno un animale si tollererebbe morisse – per scelta obbligata dallo Stato italiano.

Marco Cappato, Associazione Luca Coscioni

22 luglio 2007

un'idiozia conquistata a fatica


E' stato dato il rompete le righe. Come ad ogni estate è stato dato il via al campionario d'idiozie e cafonate, sagre e campionati mondiali di barbeque, festival della birra e piste da sci sulle spiagge (che ideona!), "spettacoli" televisivi dementi e iteneranti tra le varie località ridenti ed estive della penisola. L'Italia si trasforma in un'immensa sagra paesana cinica e volgare, in un gioco di rimandi tra lo schermo televisivo e un paese allucinato e allucinante.

19 luglio 2007

lost in translation





Bill Murray è un attore di mezz’età, disincantato, cortese e professionale, Scarlett Johanson una normale bella ragazza inspiegabilmente sposata con un cretino che la trascura e dice solo idiozie. Lui è a Tokyo per pubblicizzare una marca di Whiskey, lei per accompagnare il suddetto cretino: Che potranno mai fare, abitando nello stesso lussuosissimo albergo, se non incontrarsi, annusarsi, piacersi? infatti. Accade proprio questo e accade in una città co-protagonista, straniante e straniera, non-presenza immateriale nella quale i due protagonisti sembrano galleggiare senza mai contaminarsi con essa. E l’effetto di totale estraneità è comunicato efficacemente soprattutto nei faticosissimi dialoghi lavorativi di Bill che sembrano peggiorati dalla presenza di zelanti interpreti che non lasciano dubbi sul fatto che qualcosa sia andato Lost in translation. New post-romantic.


17 luglio 2007

è sparito il tesoretto!


Avevo già prenotato. Una settimana. Sette giorni in più dell’anno scorso. Volo Businnes Class. Mezza pensione. Già prenotata una serata al Billionaire. Già sognato trenino con Briatore locomotiva e le mie mani saldamente ancorate ai fianchi di una velina, letterina, stellina qualsiasi. Qualsiasi. Già prenotato ristorante esclusivo in posto esclusivo con menù esclusivo e listino esclusivo. Soggiorno in Centro Benessere Full Optional. Gazebo personale in spiaggia con addetti alla ventilazione delicata, tramite ampi ventagli, e addetti all’innaffiamento della mia persona tramite nebulizzatori con essenze ricercate.
Ho sognato per settimane tutto questo. Fino al 16 luglio. Proprio il 16, un tizio recentemente e incautamente nominato al vertice della Banca d’Italia, tale Draghi Mario, classe 1947, davanti alle commissioni di Camera e Senato ha dichiarato: “Non esiste un tesoretto da spendere”. Come non esiste un tesoretto da spendere? Non esiste? ma se ce ne siamo governativamente vantati per mesi di questo tesoretto, ma se la discussione era: lo spendiamo così o lo spendiamo cosà? si parlava di ventisei miliardi, forse venti, no, anzi, trenta…Allora i casi sono due: o siamo governati da una banda di alcolizzati con il gusto della goliardia e degli scherzi pesanti (ipotesi non priva di un certo fascino), oppure qualcuno si è fregato il tesoretto! Compresa la mia fetta di bottino! E adesso? Il trenino al Billionaire? Il Gazebo in spiaggia? Il Martini col Briatore in Pareo e Ciabattine Infradito? Tutto svanito, come il sogno di una notte di mezza estate…


15 luglio 2007

neverending fatwa


"Se resto nel mio isolamento corro il rischio di essere dimenticato.
Se appaio in pubblico, rischio di essere ucciso.
Scelgo la seconda soluzione."

Salman Rushdie, La Repubblica, 15 luglio 2007

13 luglio 2007

There's A Light That Never Goes Out



Take me out tonight
Where there's music and there's people
And they're young and alive
Driving in your car
I never never want to go home
Because I haven't got one
Anymore

The Smiths

12 luglio 2007

telé


Tutto è "televisivo" nell'epoca della telé. La presenza diventa telepresenza; la realtà, telerealtà, il lavoro, telelavoro; il lontano, teleprossimo; la compassione, telethon; la libertà, telelibertà e cioè impazienza, capriccio, bulimia dello zapping; e alla fine l'uguaglianza diventa teleuguaglianza, vale a dire equivalenza generalizzata e liquefazione delle differenze tra l'Altro e l'Identico, il pubblico e il privato, l'arte e la chiacchiera - nell'oceano audiovisivo.

Alain Finkielkraut, Noi i Moderni

09 luglio 2007

mitico!


"Il sostegno e' piu' importante della mia firma individuale"
Così VolksWagen Veltroni a proposito del suo appoggio - ma senza firma - al referendum sulla legge elettorale. Impagabile!

08 luglio 2007

no surprise



No alarms and no surprises
No alarms and no surprises please
Such a pretty house and
such a pretty garden

No alarms and no surprises
No alarms and no surprises

No alarms and no surprises please


Radiohead



04 luglio 2007

poliglotta

Da Repubblica.it: «Ho usato le parole correnti che tutti i giorni usano i ragazzi per farmi capire dai giovani» si è giustificato per aver definito «stronzate» le posizioni di Prodi nel corso della sfida televisiva nella passata campagna elettorale. «Quando parlo con i giovani - ha insistito il leader di FI - uso il linguaggio dei giovani. Così come quando sono negli spogliatoi con i ragazzi del Milan uso un linguaggio sportivo, o in Iraq, quando andai a trovare i nostri soldati usai un linguaggio diretto per farmi capire, così ieri ho usato un linguaggio corrente per farmi capire dai giovani».

02 luglio 2007

Psycho Killer


Psycho killer
Quest que cest
Fa fa fa fa fa fa fa fa fa far better
Run run run run run run run away

Talking Heads


01 luglio 2007

Buffalo '66






Dopo aver scontato cinque anni di carcere al posto del vero colpevole, per pagare i debiti contratti scommettendo sulla squadra di football di Buffalo, Billy Brown ritrova la libertà. Con un'idea fissa in testa: uccidere il giocatore che considera responsabile della sconfitta dei Buffalo. Ma prima deve andare a far visita ai genitori, che lo pensano musicista in giro per il mondo. Per rendere credibile la sua storia Billy ha bisogno di una moglie e non trova di meglio che rapire una ballerina. Il ritorno a casa degenera subito in un incubo, ma fra rancori familiari e incontri bislacchi, Billy s'innamora davvero della finta moglie.
Opera prima del regista attore modello pittore musicista Vincent Gallo. Che qui fa praticamente tutto, scrive il soggetto firma la regia, interpreta il protagonista e compone le musiche originali. Beh, se la cava molto bene con una storia non certo originale di disagio e di personaggi drop-out, ma visivamente intensa e di scrittura asciutta e misurata. Se aggiungiamo un'interpretazione davvero convincente della coppia Gallo - Christina Ricci con il contorno di Anjelica Huston e Ben Gazzara assolutamente perfetti, ne risulta un film riuscito e convincente dove il realismo convive con momenti pertinenti di surrealtà. Vincent Gallo padroneggia la materia visiva con maestria e sicurezza e il montaggio ci guida al finale senza pause ed incertezze. Scena cult: Christina Ricci danza il tip tap in una sala da Bowling su Moonchild, un pezzo del 1969 dei King Crimson.