26 gennaio 2009

fatti, non parole


L'iper-visione vanifica il fatto e crea l'illusione della rivelazione, che a sua volta è ingannevole come ogni fatto...


18 gennaio 2009

ragionamenti


“Il mio ragionamento è molto semplice: speriamo che funzioni.”

Giulio Tremonti a proposito dei provvedimenti che Obama adotterà per affrontare la crisi.


13 gennaio 2009

I read the news today oh boy



Mai come nei conflitti israelo-palestinesi viene posta la questione del rapporto tra necessità del conflitto, con le sue ragioni, e l'esercizio morale della violenza.

11 gennaio 2009

Fabrizio De André




Ma se la vita smette di aiutarti
è più difficile dimenticarti
di quelle felicità intraviste
dei baci che non si è osato dare
delle occasioni lasciate ad aspettare
degli occhi mai più rivisti.

Allora nei momenti di solitudine
quando il rimpianto diventa abitudine,
una maniera di viversi insieme,
si piangono le labbra assenti
di tutte le belle passanti
che non siamo riusciti a trattenere.



09 gennaio 2009

visioni


quasi sempre si tratta di tele-visione


07 gennaio 2009

Ron Asheton, 17 luglio 1948 - 1° gennaio 2009


No fun my babe no fun
No fun my babe no fun
No fun to hang around
Feeling that same old way
No fun to hang around
Freaked out for another day
No fun my babe no fun
No fun my babe no fun
No fun to be around
Walking by myself
No fun to be alone
In love with nobody else
Well maybe go out maybe stay home
maybe call Mom on the telephone
Well come on, well come on,
well come on..........


06 gennaio 2009



Mi sto facendo irretire nuovamente dalla liturgia sadomasochista di X Factor.


02 gennaio 2009

la doppia vita di Veronica



Il flusso delle immagini fissa fin dall'inizio la dichiarazione d'intenti del film: distorsioni e sfocature dell'immagine di Veronica/Irène Jacob accompagnano i titoli di testa, premettendo la natura sfuggente e illusoria della doppia narrazione kieslowskiana. Ed è proprio il corpo di Irène Jacob, la sua normale bellezza (non esiste una sola inquadratura in cui non sia presente) a sovrapporsi e a intrecciarsi con le trame del Caso, delle Possibilità e del Destino, disseminate lungo il percorso.


Ingannati dalla volontà di comprendere e ridurre tutto a materia nobile, a metafisica pret-à-porter , veniamo prontamente ricondotti alla categoria del vedere e il nostro sguardo non abbandona un'istante il volto di Veronica, tanto presente da diventare esso stesso la pellicola su cui viene impresso il film. E Irène Jacob riesce straordinariamente a trattenere e misurare un'interpretazione semplicemente magistrale. Tutto nell'economia della visione sembra perdere importanza, la sintassi narrativa, le apparenti incongruenze, le presenze misteriose, tutto viene trascinato via dalla gioia della visione di un cinema purissimo, dove l'immagine è il che cosa, e il non risolversi del film, il lasciare non detto, non fa che perpetuarne l'eco emotivo.





Centrale come spesso accade per Kieslowski è la collaborazione di Zbigniew Preisner, autore delle splendide partiture e di Slawomir Idziak, autore della fotografia: entrambi da considerarsi co-autori assieme allo sceneggiatore Piesiewicz. Prima produzione ad alto budget dopo il successo del Decalogo, è anche il primo film girato parzialmente al di fuori della sua Polonia in quella che diverrà la sua patria adottiva, la Francia della trilogia dei colori (Film Blu, Film Bianco, Film Rosso). Beh, che dire, è in questi giorni in edicola come primo numero di una collana dedicata al grande regista polacco, al prezzo di una pizza d'asporto...



Per cause a me sconosciute la mia copia dvd si è rifiutata di fornirmi la versione in italiano del film, proponendomi cocciutamente la versione sottotitolata, salvo poi, improvvisamente, durante la seconda visione, passare alla versione nella nostra lingua senza preavviso. Beh, guardatelo pure con i sottotitoli, i dialoghi sono pochi e la loro lettura non disturba la visione, mentre il doppiaggio appiattisce e toglie pathos all'originale. Fidatevi!



01 gennaio 2009

di tutto di più






Agghiacciante spettacolo di fine d'anno della RAI, non ho avuto il coraggio d'immortalare Del Noce che beve a canna dal bottiglione di spumante. Ora sono pentito.