20 maggio 2008

DNA



Non credo al famoso DNA delle squadre, al cuore granata o alla pazza Inter, credo alle contingenze anche calcistiche frutto di uomini, fatiche, colpi di culo e sfighe inenarrabili. Però gli ultimi tredici anni di gestione Moratti hanno fatto vacillare il mio cinico pragmatismo antiromantico. Credo sia difficile trovare un percorso storico (parliamo sempre di calcio, s'intende) così drammaturgicamente avvincente e sciaguratamente im/prevedibile. La stampa e le tv che si occupano di sport campano da almeno quindici anni praticamente solo di Inter: che arrivi quinta in campionato o assai raramente prima, fa lo stesso, è sempre l'Inter con le sue crisi i suoi allenatori esonerati in serie, i suoi bidoni e i suoi campioni i disastri e le fulgide impennate, le imprese sempre a metà e i fallimenti sempre completi a fare la cronaca del calcio italiano. Qualunque sia il risultato la domenica o in coppa, scoppia il giorno seguente l'inevitabile polemica, dichiarazioni a ruota libera di vari tesserati, disciplina come vago concetto sul cui significato si arrovellano i giocatori (lo spogliatoio dell'Inter è infatti anarchico per definizione) notizie di festini allegri e chi più ne ha più ne metta. Le sue (rare) vittorie sembrano sempre risse di strada dove prendere o dare la coltellata è solo Caso, dove notoriamente è il Colpo del Singolo a decidere perché l'Inter per definizione non ha gioco neanche quando vince 4 a 0. Il tifoso dell'inter non vive in attesa della vittoria, vive in attesa del prossimo disastro e si stupisce molto quando questo non arriva. Ma arriva, arriva...

1 commento:

Anonimo ha detto...

Corretto...;-)
Luca