29 marzo 2009
25 marzo 2009
Go Morra!
22 marzo 2009
Gran Torino
Ci sono pochi cineasti che dividono il pubblico più di Clint Eastwood. Dopo aver visto Gran Torino sono andato a leggermi i commenti nei vari blog che si occupano di cinema e, grosso modo, le posizioni erano due: film fascista e razzista, oppure film emozionante e diretto. Nessuna via di mezzo, a dimostrazione che il cinema di Eastwood prende posizione e ignora le declinazioni possibili come falsificazioni semantiche, non consentendo equilibrismi esegetici che salvino capra e cavoli. Potrei cavarmela dicendo che, andando a vedere un film del vecchio repubblicano Clint, si dovrebbero già conoscerne i presupposti e le parole chiave: colpa, redenzione, giustizia, amicizia, solitudine e si dovrebbe anche conoscere la schematicità e la rigorosa squadratura delle narrazioni del regista Eastwood. E infatti anche Gran Torino non fa eccezione, rispetta la drammaturgia consueta e collaudata su una storia che veste la questione razzismo (che a me sembra falsamente centrale) su di un corpo filmico assolutamente rispettoso delle parole chiave di cui sopra. Ma è la messa in scena il punto debole del film che in uno srotolarsi prevedibile e troppo corretto della vicenda, è compromesso da eccessive sciatterie registiche (salti temporali troppo affrettati, battute didascaliche messe lì a spiegare, soluzioni spesso elementari di scene che presupponevano ben altro). Se questo è davvero l'ultimo film di Clint attore, c'è da sperare che il Clint regista non lasci come suo testamento un film così poco riuscito.
17 marzo 2009
epitaph
10 marzo 2009
equilibri
08 marzo 2009
02 marzo 2009
Strani giorni, viviamo strani giorni
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