26 giugno 2008

una ragione per credere




oggi su tutti i notiziari immagini del concerto milanese di Bruce Springsteen. Ovviamente dispiegato tutto l'armamentario della banalità telegiornal-musicale. Io prendo lo spunto per ricordare quel 21 giugno del 1985 con i miei amici per il primo concerto italiano del Boss, all'epoca in cui ancora una canzone poteva salvarmi la vita. E l'epica stradaiola, la retorica dei bassifondi con il suo universo di perdenti, assomigliava a quello di molti (altro mio cult dell'epoca fu Tom Waits) ma a me piaceva la profonda tenerezza del suo sguardo e la disarmante onestà (assolutamente americana) della sua poetica. Più o meno da quel tempo ha smesso di dirmi qualcosa d'importante, ma voglio cogliere l'occasione per dirgli che anche a me, come a molti altri ha regalato in tempi bui a reason to believe. Per cui, in enorme ritardo, grazie ancora Bruce!

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Well, now young faces grow sad and old
And hearts of fire grow cold
We swore blood brothers against the wind
Now I'm ready to grow young again
And hear your sister's voice calling us home
Across the open yards
Well maybe we'll cut someplace of own
With these drums and these guitars

'Cause we made a promise we swore we'd always remember
No retreat, baby, no surrender
Blood brothers in the stormy night
With a vow to defend
No retreat, baby, no surrender

P

Anonimo ha detto...

Perche non:)