15 febbraio 2010

"Io non mi pento mai di niente".




"Tutto è successo mercoledì 10 febbraio quando, all'interno della puntata, Bigazzi ha spiegato - ricordando una tradizione del passato - come si fa a cucinare, appunto, il gatto. Ricordando quando "lo si teneva per tre giorni nell'acqua del torrente" per preparare al meglio "le sue carnine bianche". Inevitabili le proteste, esplose anche sul web, di tutto il mondo animalista. Fino alla sospensione di Beppe Bigazzi, annunciata nel corso della puntata odierna dalla conduttrice Elisa Isoardi."

tutta la mia solidarietà a Bigazzi che ci ha ricordato che non esistono animali di serie A e animali di serie B che si possono tranquillamente macellare e gustare a tavola. e che il peraltro antipaticissimo Bigazzi sia costretto a precisare "io non mi pento mai di niente" la dice lunga sul fanatismo ideologico degli autonominatisi "animalisti" che pare non abbiano nulla da obbiettare quando nello stesso programma si illustrano le ricette per cucinare un povero pollo.

ah, naturalmente io sono un carnivoro e mi farebbe molta impressione mangiare un gatto, ma questo è un altro discorso...

2 commenti:

leo ha detto...

D'accordissimo con te, a volte penso che essere animalista corrisponda più ad un'etichetta psicopatologica più che ad una predisposizione dell'animo. Già mi avevano nauseato abbastanza con la polemica sulla scena del macello Di Bàaria. Tra l'altro mi capita sempre più spesso Di notare che queste persone che insistono a sbandierare la loro empatia verso gli animali non ne abbiano manco un grammo per gli esseri umani. Non dimentichiamoci l'amore non comune di Hitler per il suo pastore tedesco.

a bim beri ha detto...

Qui a verona era partita una campagna ipocrita contro il consumo della carne di cavallo, di cui sono ghiotto, anche cruda, il gatto però non me lo mangerei.
La mia parte animalista piuttosto è più sensibile alla condizione di vita negli allevamenti, penso appunto ai polli in batteria, il fatto poi di cibarsene per me è un altro discorso